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Domenica 03/03/2002 - Gazzettino - Luca Ingegneri

MONTEGROTTO. COSTITUITO UN COMITATO

«Stop alla circonvallazione delle acque»

Gli espropriandi vogliono garanzie sulla corretta esecuzione dell’opera. Temono uno spreco di denaro

A fine gennaio si sono visti notificare gli avvisi relativi all'avvio delle procedure d'esproprio per i lavori della nuova circonvallazione delle acque. Gli oltre sessanta cittadini interessati alla cessione dei terreni non hanno perso tempo per far sentire la propria voce. Su iniziativa del consigliere leghista Aldo Trescato, da sempre contrario ad un'opera pubblica ritenuta tanto costosa quanto inutile, si sono riuniti in assemblea per decidere il da farsi.Hanno scelto di costituire un comitato allo scopo di bloccare l'inizio degli scavi. Gli espropriandi pretendono di ottenere risposte certe e precise garanzie sulla corretta esecuzione dell'opera. Nel corso dell'incontro sono emersi dubbi e preoccupazioni. Si teme in particolare che la diversificazione del corso del Rialto non serva tanto a scongiurare i rischi di allagamenti nella cittadina termale quanto piuttosto a scaricare nel bacino euganeo le acque provenienti da alcuni centri del vicentino, specializzati nell'attività conciaria. La nuova circonvallazione delle acque finirebbe per agevolare il deflusso di reflui inquinanti. Una circostanza che non può non destare allarme nella popolazione: il ristagno delle acque avrebbe pesanti ripercussioni sul piano igienico-sanitario, come la proliferazioni di topi e zanzare. Mancano inoltre certezze sui tempi di esecuzione.



Nessuno è disposto a tollerare le stesse lungaggini della botte del Pigozzo. Verrà promosso un confronto con i vertici del consorzio di bonifica Bacchiglione Brenta allo scopo di analizzare nel dettaglio il progetto esecutivo: gli espropriandi sospettano che la soluzione prospettata non scongiuri i rischi di piena, in caso di precipitazioni atmosferiche particolarmente intense. "Siamo preoccupati per l'inutile spreco di denaro pubblico - ribadisce Trescato - la circonvallazione dovrebbe costare ben quattordici miliardi, una cifra destinata a lievitare come avviene di regola per qualsiasi opera pubblica. Temiamo che le conseguenze di quest'investimento possano ricadere sul contribuente, sotto forma di consistenti aumenti della tassa. Ci riserviamo - conclude Trescato - di promuovere le azioni del caso per garantire che l'affidamento e l'esecuzione dei lavori avvengano nel rispetto della legge".

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