Venti di crisi sulla maggioranza. Per la prima volta dall'inizio della legislatura una delibera consiliare non è passata con il voto compatto del centrodestra. In palese contrasto con il resto dello schieramento, il vicesindaco Paola Greggio ed il consigliere delegato all'Istruzione Luisa Bresciani, entrambe di Forza Italia, hanno lasciato l'aula nel momento in cui si discutevano le variazioni al bilancio di previsione 2002, disertando poi la votazione. Un'assenza strategica dovuta con tutta probabilità alla mancata condivisione di alcune scelte contemplate dalla manovra finanziaria. Sono state inserite nello strumento di programmazione economica le maggiori entrate (17.000 euro, pari a 33 milioni di lire, in aggiunta alla precedente previsione di 147 milioni) derivanti dalla modifica delle tariffe dei buoni pasto nelle scuole di Mezzavia. Risorse con cui verranno affrontati sia gli oneri di gestione della mensa che le spese d'acquisto delle attrezzature per il refettorio. La spaccatura non si sarebbe però consumata soltanto sui buoni pasto. Forza Italia non sarebbe stata accontentata nelle nomine dei revisori dei conti. Il suo candidato è stato escluso dalla terna votata dal consiglio (presidente Narciso Mortandello, membri del collegio Massimo Teolato e Carlo Mariano). Da qui la decisione del vicesindaco Greggio e del consigliere Bresciani, punti di forza del correntone doroteo, di non partecipare alla votazione sul bilancio e di lasciare poi definitivamente l'aula consiliare.
Con questa presa di posizione è probabilmente iniziata la resa dei conti all'interno degli azzurri: gli uomini del presidente Casarin, in primis il nuovo coordinatore Ciro Fornaro, sembrano non condividere le linee di governo del sindaco Claudio, che pochi giorni fa avrebbe spedito un paio di emissari a colloquio con il segretario provinciale della Lega Maurizio Conte. Non è escluso che il primo cittadino punti ad un allargamento della maggioranza. E l'opposizione? Fino all'ultimo il consigliere diessino Antonio Voltolina ha provato ad ostacolare il rincaro dei buoni pasto. E' stato però bocciato l'emendamento con cui proponeva di destinare le maggiori risorse in entrata ad un miglioramento della qualità del cibo. |