MONTEGROTTO. Scetticismo e preoccupazione. E' questo l'atteggiamento del gruppo Wwf delle Terme Euganee nei confronti del prolungamento della Circonvallazione ovest di Montegrotto, ora che i fondi necessari per la realizzazione dell'opera (oltre una ventina di miliardi di lire), sono totalmente disponibili.
«Chiediamo di ponderarne attentamente costi e benefici, magari cercando soluzioni alternative e a minor impatto ambientale - si legge in una nota del Wwf euganeo - Temiamo che il completamento della circonvallazione costituisca in futuro il "grimaldello" per apportare profondi cambiamenti su tutta l'area. Purtroppo, l'esperienza ci insegna che, fatta una strada, seguono altre infrastrutture: distributori di carburante o nuove zone residenziali e artigianali, in una spirale crescente e inarrestabile».
Un pericolo concreto di cui, a parere del Wwf, si notano già le prime avvisaglie. «Da tempo si sente insistentemente parlare di un ampliamento della zona artigianale di Montegrotto e del suo congiungimento con quella di Abano, nonchè del trasferimento dell'area industriale al di là della statale». Con il rischio di un aumento esponenziale dei volumi di traffico e la compromissione definitiva della zona, dal punto di vista ambientale.
«Il nostro territorio - conclude il documento - è una risorsa limitata, non rinnovabile e ormai arrivata alla saturazione. E' parte della nostra storia e delle nostre tradizioni, già pesantemente stravolte e disperse. Nonostante ciò, non passa giorno senza che si propongano costruzioni di nuove strade, lottizzazioni e insediamenti industriali ingiustificati in un crescente caos urbanistico e stradale». Una posizione che cozza frontalmente con la diffusa richiesta di migliori collegamenti fra la zona termale e la statale Adriatica. |