In risposta all'articolo apparso sul Mattino di Padova di domenica, tengo a precisare che tutto ciò che è stato affermato non corrisponde assolutamente alla realtà se non per aver ricevuto un pugno all'occhio sinistro da un addetto alla sicurezza del locale e non certo da mia moglie. Innanzi tutto la sera di venerdì 15 io e mia moglie ci trovavamo all'interno del locale «Extra Extra» di Padova, dove ci eravamo recati per festeggiare il compleanno di un caro amico insieme ad altre coppie e a numerosi amici e dove siamo rimasti fino all'arrivo delle Forze dell'ordine, chiamate su mia precisa richiesta telefonica. Verso le tre, dopo che avevo già fatto presente a mia moglie che ero molto stanco e desideravo tornare a casa, le ho chiesto nuovamente di andarcene. A causa della musica molto alta il tono della mia voce era elevato. Dopo di che mi sono allontanato con un amico verso il tavolo dove avevo cenato per prendere le giacche. Stavamo raggiungendo il tavolo quando sono stato aggredito ingiustificatamente da due addetti alla sicurezza che mi hanno spintonato malamente; ho tentato di spiegare che il loro intervento era assolutamente inutile e mi sono identificato avvisandoli di essere un pubblico ufficiale. Ciò nonostante è sopraggiunto un terzo addetto alla «security», che senza sentire ragioni ha allontanato con due pugni a mano aperta il mio amico e mentre i suoi due colleghi mi tenevano immobilizzato mi ha sferrato un pugno in prossimità della tempia, lacerandomi la palpebra. I presenti rimanevano allibiti per l'insensatezza e brutalità dell'intervento.
Tale azione testimonia ancora una volta la scarsa professionalità e l'assoluta incapacità della «security» a svolgere il proprio incarico che dovrebbe essere quello di mantenere l'ordine e non di creare disordine e violenza ingiustificati con la propria arroganza e prepotenza. Ciò dovrebbe essere spunto di riflessione per invitare i gestori dei locali notturni ad assumere personale qualificato e non esaltati in cerca di risse. Riscontro inoltre con dispiacere e amarezza l'assoluta mancanza di professionalità e scorrettezza nell'agire da parte del giornale che senza sentire la parte offesa, ha creato un vero articolo di cronaca scandalistica di bassa lega, falso e strumentale, mancando di rispetto alla mia famiglia, alla carica che ricopro e perciò a tutti i miei concittadini ed anche ai lettori che in buona fede leggono il quotidiano ricercando esclusivamente la veridicità ed hanno diritto a un'informazione corretta dei fatti.
Luca Claudio
Nel rispetto della carica che ricopre, giusto per usare le stesse parole, il sindaco forse avrebbe fatto meglio a non mandare questa richiesta di rettifica che pretende di ricostruire in maniera del tutto arbitraria l'episodio. Confermiano la dinamica riportata sul giornale di domenica, che è frutto di un accurato lavoro di ricerca. Sollecitati dallo stesso sindaco Claudio, oggi completiamo la cronaca del fatto con ulteriori particolari. Per inciso, l'episodio meritava di essere raccontato per la notorietà del personaggio e per la sua carica istituzionale, non per scandalismo. |