MONTEGROTTO. Il turismo come diritto di tutti; soprattutto dei portatori gravi di handicap che sono ancora oggi impossibilitati a concedersi un giusto periodo di relax in strutture capaci di garantire un elevato livello di accoglienza.
Di questo si è parlato ieri, al Palaturismo di Montegrotto, al convegno «Il turismo come terapia - dal turismo d'élite al turismo di servizio sociale», organizzato, con il patrocinio del Comune, dal Centro di servizio per il volontariato della provincia di Padova e dall'Associazione italiana turismo sociale per l'Europa.
«Generalmente, si è portati a pensare che il portatore di handicap sia solo chi siede sulla sedia a rotelle e necessita dell'abbattimento delle consuete barriere architettoniche - ha spiegato Fabio Mincato, direttore del Csv di Padova -. Ma vi sono anche tetraplegici, tetraspastici e soggetti con profonde lesioni della colonna vertebrale. Per queste persone, qualsiasi tipo di turismo era, fino a ieri, assolutamente interdetto».
Ora però le cose stanno cambiando. A Montegrotto, infatti, gli organizzatori del convegno hanno presentato un esempio concreto: l'hotel Dolomiti di Monte Bondone (Trento) che, in seguito proprio a un accordo con l'Aites, ha destinato otto delle sue camere ad accogliere portatori di handicap gravi che potranno così godere di tutti i normali confort, integrati però da specifiche attrezzature che consentano loro la massima mobilità.
Un esperimento che ora Csv e Aites vogliono proporre anche agli albergatori dell'area termale. «Abbiamo registrato la disponibilità del presidente Massimo Sabbion - ha proseguito Mincato -. Anche gli hotel di Montegrotto e Abano potrebbero ristrutturare una quota delle loro camere per questa clientela. Che potrebbe così usufuire dei vantaggi delle cure termali, permettendo anche ai propri accompagnatori e famigliari di trascorrere un periodo di vacanza come si deve». Si spera che, dopo le promesse di interessamento, seguano ora gli impegni concreti |