Affitto troppo oneroso, incassi magrissimi. Rischia la chiusura il bar in attività dall'aprile scorso nel suggestivo ex-conventino di villa Draghi. Da tempo il gestore Stefano Sacchiero (nella foto) lamenta la totale assenza di manifestazioni ed iniziative in grado di attirare potenziale clientela tra le sale del rustico. Tra canoni di locazione, tasse e spese di gestione il bar sta accumulando pesanti perdite. Tali da pregiudicarne la prosecuzione dell'attività. Sacchiero ha ripetutamente chiesto aiuto al Comune sollecitando la sistemazione dell'area adiacente, totalmente sprovvista di iluminazione, e l'installazione di un'adeguata segnaletica del suo "cafè-wine bar". Non è però riuscito ad ottenere nessuno sconto sull'affitto. Un contratto che prevede un esborso di tre milioni al mese. Il gestore avrebbe anche manifestato l'intenzione di cedere la licenza. Un paio di potenziali acquirenti sarebbero stati individuati. Ma a bloccare l'operazione è l'eccessivo canone di locazione."Abbiamo ereditato questa situazione dalla precedente amministrazione - osserva l'assessore al commercio Nicola Pellizzari - e purtroppo la legge non ci consente di intervenire. Ci rendiamo conto che in presenza di costi così elevati il bar non è nelle condizioni di sopravvivere. Abbiamo cercato di aiutare il gestore esaudendo alcune sue richieste". La giunta ha recentemente affidato a Sacchiero, con la formula del comodato d'uso gratuito fino al 31 marzo, un locale di una sessantina di metri quadri adiacente al locale, da utilizzare per piccole mostre, pianobar, serate di degustazione e consumazione di prodotti tipici. In cambio il gestore si è assunto gli oneri di manutenzione del verde, sfalcio dell'erba, pulizia delle sale e dei servizi igienici. "Siamo comunque consci del fatto che se non fa cassetta non potrà resistere a lungo - dichiara Pellizzari - è per questo che stiamo accelerando l'attuazione di alcuni progetti".
All'ex-conventino, dove ha aperto i battenti da un paio di settimane anche l'enoteca del Consorzio Vini Doc dei Colli Euganei, dovrebbe trovare collocazione la cosiddetta "casa sensibile", un laboratorio sperimentale delle attività artigianali e della produzione eno-gastronomica delle Terme. A breve vi si trasferirà pure l'ufficio permanente di Agenda 21, l'agenzia che studia la qualità del territorio. |