MONTEGROTTO. Il sindaco Luca Claudio lancia un vero e proprio ultimatum ai vertici dell'Usl 16: o entro la fine del mese daranno una risposta chiara sulla futura collocazione del servizio di guardia medica, oppure l'amministrazione si ritirerà da ogni trattativa. E presenta la sua ultima offerta: alcuni locali attigui alla biblioteca civica di via Scavi. Sta davvero diventando una storia infinita la vicenda della nuova sede del Servizio di continuità assistenziale. I nove medici che si occupavano del comprensorio euganeo hanno lasciato sabato scorso l'hotel Salvagnini di Abano, dopo la chiusura dei locali per il trasferimento all'istituto Piaggi di Padova degli ospiti della casa di riposo. E da allora sono «parcheggiati» all'ex ospedale psichiatrico di Brusegana in attesa che ente locale e Usl arrivino a un accordo sul definitivo mantenimento all'interno del comprensorio termale di un servizio ritenuto di primaria importanza. Pochi giorni fa, per stessa ammissione del direttore dell'Unità sanitaria locale dottor Adriano Cestrone, sembrava cosa fatta: la guardia medica sarebbe stata ospitata in alcuni locali dell'ex scuola elementare «Emanuele Filiberto» di via Caposeda. Ora il nuovo stop. «Dall'Usl non abbiamo più saputo nulla - spiega il sindaco - e ci stiamo davvero stancando. Abbiamo presentato una nutrita serie di opzioni, ma ancora non ci è stata data una risposta definitiva. O arriva entro la fine di dicembre oppure, sebbene a malincuore, non presenteremo altre proposte. Lo dico con rammarico - conclude -, perchè ritengo essenziale che la guardia medica resti alle Terme». |