MONTEGROTTO. Prime conseguenze di carattere giudiziario nella spinosa vicenda dei lavori nel cantiere di Largo Traiano. Il pubblico ministero patavino Maria d'Arpa ha iscritto nel registro degli indagati progettisti, direttori dei lavori, committenti e legali rappresentanti dell'impresa che, in pieno centro di Montegrotto, sta costruendo cinque condomini nell'ambito di un piano particolareggiato. L'ipotesi accusatoria avanzata dal pm è di crollo colposo di costruzioni.
Numerose famiglie delle vie Appia e Flaminia, strade a ridosso del cantiere, hanno denunciato la comparsa di profonde fessurazioni sui muri delle proprie case, a poche settimane dall'entrata in funzione degli impianti di aspirazione Well-Point (scollegati comunque ai primi di novembre). L'emungimento dell'acqua avrebbe direttamente interessato la falda sottostante il perimetro dove sorgono le abitazioni. Determinando un cedimento del terreno. L'iniziativa del sostituto procuratore è un passo obbligato in attesa che ulteriori perizie consentano di stabilire con esattezza le cause dei danni. Alcune settimane fa il professionista incaricato dall'amministrazione sampietrina, Mario Berlanda, ha escluso la possibilità, anche remota, di crolli.
Una rassicurazione che non ha però impedito alle famiglie interessate di adire le vie legali, contattando ben tre avvocati: Lucia Casella, Giovanni Scudier e Ilario Troccolo. Da qui, l'avvio del procedimento che ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati dei responsabili a vario titolo dell'attività del cantiere. I danni, a parere dei residenti, ammonterebbero a centinaia di milioni; l'impresa Cavagnis Costacurta indica cifre più basse, nell'ordine di alcune decine di milioni. Che si sono però impegnati a sborsare. |