Commercianti in rivolta contro l'Amministrazione comunale. È un attacco senza precedenti quello mosso dai negozianti di viale Stazione alla giunta Claudio. Con una lettera a firma del fiduciario Ascom, Nicola Bertin, e sottoscritta da una trentina di colleghi, tra cui anche il padre del vicesindaco Paola Greggio, la categoria contesta al Comune di non aver rispettato i patti. In pratica in viale Stazione, che è stato riaperta al traffico veicolare da un paio di giorni, sono stati installati soltanto i due dossi rallentatori del traffico. In quattro settimane (l'ordinanza di chiusura è stata firmata il 18 ottobre, i lavori si sono conclusi il 14 novembre) si è riusciti a costruire appena due passaggi pedonali rialzati. Dell'asfaltatura e delle migliorie all'arredo urbano (fioriere e pista ciclabile) si riparlerà a primavera. Magari quando la stagione turistica sarà già entrata nel vivo.
I commercianti non hanno digerito l'affronto. E non hanno perso tempo nell'esternare al sindaco il disappunto della categoria. Sia per i contenuti progettuali sia per le modalità di intervento. «Spiace constatare - sostengono gli esercenti del viale - che la fretta di fare porta a spendere, inutilmente, centinaia di milioni di lire per un progetto a breve termine di scarso valore estetico e funzionale e senza aver prima dato ascolto ai residenti e ai commercianti che costituiscono l'ossatura sociale del paese».
I commercianti avrebbero auspicato il varo di un progetto di arredo urbano e viario più funzionale e consono ad una città turistica, da suddividere in più stralci attuativi e con un investimento di durata decennale.
«Ci è stato riferito di disguidi organizzativi da parte dell'impresa - osserva Bertin - in quanto i lavori sono stati bloccati in una prima fase e solo successivamente avviati. Sappiamo che non è stato possibile procedere all'asfaltatura a causa delle temperature troppo rigide. Si rischiava altrimenti di doverla rifare tra due anni. Resta il fatto che i commercianti vorrebbero un intervento di maggiore qualità, da concordare in via preventiva con le categorie economiche». |